Carolina Coronedi Berti (1820-1911) la fó ón di parsunâg' pió inpurtànt dla cultûra bulgnaiṡa, pòst ch'la scréss un vocabolèri bulgnaiṡ in dû vulómm con anc una prôva ed gramâtica in prinzéppi, e anc una riflesiån só l'urtugrafî da adruvèr. In pió ed st'ôvra acsé óttil par chi in vléss savair de pió såura al bulgnaiṡ dl Otzänt (l'é stè ristanpè in ediziån anastâtica da Forni, siché dånca la s câta anc in librarî), la Coronedi la publiché anc socuànt èter lîber såura al nòster dialàtt e la cultûra ptrugnèna, pr eṡänpi Favole bolognesi. As tratèva d una dòna senpâtica, istrué e spiritåuṡa, cum as pôl vàdder da quall ch'la scrîv int l'introduziån dal sô vocabolèri:
Carolina Coronedi Berti (1820-1911) fu uno dei personaggi più importanti della cultura bolognese, dal momento che scrisse un vocabolario bolognese in due volumi preceduto da una prova di grammatica e da una riflessione sull'ortografia da impiegare. Oltre a quest'opera decisamente utile per chi volesse saperne di più sul bolognese dell'Ottocento (è stata ristampata in anastatico da Forni, per cui si trova tuttora in libreria), la Coronedi ha pubblicato anche alcuni altri libri sul nostro dialetto e la cultura petroniana, per esempio Favole bolognesi. Si trattava di una donna simpatica, colta e spiritosa, come si può vedere da quel che scrive nell'introduzione al suo vocabolario:
pag. II: "Il bisogno di avere un vocabolario per le
addotte ragioni, e un amorevole desiderio di non volere il mio paese indietro
dagli altri, mi mosse a questo lavoro, il quale io ben teneva per arduo e
faticoso, ma non quanto l'esperienza me l'ha addimostrato; talchè se una
costante fermezza non avesse sostenuta la buona volontà, sarei caduta dietro sì
lungo e spinoso cammino, nel quale più volte mi sono sentita l'animo sgomentato.
Formai adunque l'idea di compilare un vocabolario, che al
possibile racchiudesse in sè tutto il dialetto; di un vocabolario cioè, che non
solo facesse tesoro delle voci, ma ancora di proverbi e moteggi, non che di
nostre maniere di dire, facendo così conoscere il maneggio di certi costrutti,
il reggimento de' verbi, degli aggettivi, che danno per così dire, una fisonomia
tutta propria a ciascuna lingua: di un vocabolario insomma, che come ho detto,
facesse passo allo studioso nell'italiano. E quantunque io sappia che dal
vocabolario non s'impara l'arte di scrivere, però se vi si cercherà con
discernimento, contenendo esso voci e maniere d'ogni sorta illustri, basse,
serie, bernesche, potrà chi lo maneggi trarne gran frutto.
Nessuno creda però ch'io mi dia vanto d'aver raggiunto lo
scopo prefisso, chè anzi ripeterò col
Salvini "I vocabolari non sono mai perfetti, e sempre ci è da
osservare, da levare, da aggiungere, da mutare".
E questa savissima sentenza tanto più varrà per il mio
lavoro, nato in mezzo alle cure della famiglia e accresciuto dal poco mio
ingegno, solo dirò ch'egli, qualunque ei sia,
venne fatto tutto da me con quel fermo volere, di cui se ne dubita la donna
essere capace".
pag. IV: "Una certa vaghezza mi attirava a penetrare nell'etimologia, a cui molte volte c'incalza la curiosità, ed altra lo studio; ma questo campo così vasto e difficile, questo oscuro abisso, anzi dirò, compresi che non poteva esser vinto dalle mie forze. Dare spiegazione della provenienza d'ogni vocabolo, per quello che il proprio ingegno o la fantasia d'ognuno possa indicare, è cosa facile, ma che spesso conduce a dir cose sì strane e sbardellate da muovere più il riso che l'ammirazione, e giovare più a confondere che a dar aiuto a chi studia parte così importante di una lingua.
Fén adès però, ed
st'Autrîz a savêven pió o manc gnínt in brôd, acsé Al Sît Bulgnaiṡ l à dezîṡ ed
méttres a zarchèr däli infurmaziån só d lî, tacànd con l'anâgraf ed Bulåggna, ed
ècco qué quall ch'avän dscuêrt, con l ajût ed Claudio Roncarati e
dla Vanna Minardi Corsini:
Fino ad oggi però dell'Autrice non sapevamo
quasi nulla, così Il Sito Bolognese ha deciso di mettersi alla ricerca di
informazioni, partendo dall'anagrafe di Bologna, ed ecco quanto abbiamo scoperto, grazie all'aiuto di Claudio Roncarati e Vanna Minardi Corsini:
L'autrice nacque il 19 febbraio 1820 a Bologna e fu iscritta all'anagrafe come Carlotta Coronedi. Stranamente, a un certo punto della sua vita cominciò a firmare i cambi di abitazione col nome di Carolina Coronedi, cui si aggiunse anche Berti, cognome del marito. Si sposò infatti con Leonida Berti (1819-1881) e con lui si trasferì a Camerino e successivamente a Ferrara. Il 2 febbraio 1897 venne cancellata dall'anagrafe di Bologna per irreperibilità (ma, come sappiamo dalla delibera comunale del 29 luglio 1977 che le intitolò una strada, morì molto dopo, precisamente nel 1911, alla bella età di 91 anni). Carolina Coronedi e Leonida Berti ebbero come figli Achille Alfonso Berti, Maria Virginia Berti (sposata a Cesare Federici), Maria Assunta Berti (sposata a Clodomiro Bonfigli) e Anna Maria Berti (sposata ad Aristide Stefani, ebbero i seguenti figli: Maria Rosa Stefani, Ada Stefani, Maria Elisabetta Stefani). Ne diamo qui i nomi perché, se i loro discendenti dovessero trovare questa pagina su Internet, li invitiamo speranzosamente a mettersi in contatto con noi (cliccare qui). Ci piacerebbe infatti pubblicare altre informazioni, e magari altre immagini della grande Autrice, oltre a quella che abbiamo tratto da Archivio della Commissione per i Testi di Lingua in Bologna (1841-1974), a cura di Armando Antonelli e Riccardo Pedrini, con premessa di Emilio Pasquini e saggio storico di Marco Veglia, Biblioteca de "L'Archiginnasio" serie III, n. 2. |
Ed ecco cosa dice di lei l'Enciclopedia biografica e bibliografica italiana, serie VI: Poetesse e scrittrici, a cura di Maria Bandini Buti. Roma : Istituto editoriale italiano B. C. Tosi, 1941
Coronedi Berti Carolina, nata a Bologna nel 1821, si dedicò allo studio degli usi, dei costumi, della lingua del suo paese e della sua gente, che ritrasse negli aspetti più caratteristici. Morì dopo il 1897.
Opere:
BIBLIOGRAFIA: |
Fra le opere citate, quella di Greco:
Coronedi-Berti Carolina È una
delle poche e splendide eccezioni nel sesso femminile, essendosi consacrata
tutta ai difficili studî filologici, in cui uscì vittoriosa col rendere di
pubblica ragione un accurato lavoro che ottenne il plauso della esigua schiera
dei cultori della dialettologia. La signora Coronedi-Berti, nativa di Bologna, avendo atteso con gran cura ed amore allo studio del suo dialetto, che fu pregiato dallo Alighieri, ne compose il Vocabolario. Esso non è ancora del tutto stampato, ma quella parte ch'è già in luce si mostra superiore al lessico del Ferrari. Questo lavoro, che costò tanta fatica e pazienza all'autrice, non è apprezzato come si merita, poichè scarsi sono finora in Italia i dialettologi; ma al presente, grazie agli stupendi lavori degli egregi professori Ascoli in Milano e Flechia in Torino, si può sperare che aumenteranno come in Germania. Pubblicò eziandio un opuscolo intorno ad Alcuni usi popolari bolognesi con una lettera indiritta all'egregio prof. Giuseppe Pitrè, in risposta al suo articolo sulle Costumanze della Sicilia, Ella li confronta, e fa vedere come molti usi siciliani sieno eguali ai bolognesi. Se altri imitassero la signora Coronedi-Berti si giungerebbe a scoprire quanta identità di modi e costumi vi sia per tutta l'Italia. Il suo stile non è pedantesco; si rileva che ha molto studiato, e che bada più alla scienza che alla venustà della forma; avvicinandosi così più alla scuola tedesca che alla francese. I suoi scritti sono inseriti nella Rivista Europea, una delle migliori riviste che vanti l'Italia. |
As aringrâzia con gran amizézzia la sgnèra Vanna Minardi
Corsini pr avair fât na móccia ed rizairc al Archiginèṡi e int l archîvi dla
Cmóṅna e anc int äli anâgraf däli ètri zitè, col riṡultèt ch'avän psó publichèr
sta pâgina mitandi anc al ritrât dl'Autrîz
Si
ringrazia con sincera amicizia la signora Vanna Minardi Corsini per le tante
ricerche svolte all'Archiginnasio e all'Archivio comunale nonché presso gli
uffici anagrafici di altri comuni, ricerche che ci hanno permesso di pubblicare
questa pagina inclusiva del ritratto dell'Autrice.
Par
savairen de pió såura i dizionèri bulgnîṡ
-
Per
saperne di più sui dizionari bolognesi Al pió nôv l é quasst - Il più recente è questo |